Tra i tanti benefici che inclusione e coinvolgimento delle donne nel business aziendale apportano all’impresa, gli studi di settore evidenziano un aumento del benessere e della produttività generale.
A livello macro, la partecipazione delle donne nelle aziende, può incrementare il PIL fino al 35% (World Economic Forum – 2022; Rome Business School – 2022).
Quanto emerge dai dati a disposizione sulla parità di genere sottolinea però che c’è ancora molta strada da fare.
In Italia è occupata solo una donna su due e per le lavoratrici le condizioni sono quasi sempre di maggiore precarietà e con un salario inferiore a parità di orari e mansioni.
Il c.d. Gender Pay Gap è pari al 16,5% (dati Eurostat – 2020) e il nostro Paese è al 79esimo posto su 146 Paesi per l’uguaglianza di genere (World Economic Forum – Global Gender Gap Report – 2023).
Il gap di genere riguarda il work-life balance e il lavoro di cura, per il 62% in carico alle donne lavoratrici. Ma riguarda anche il modo in cui la maternità viene percepita: un ostacolo allo svolgimento del lavoro e alle possibilità di crescita professionale. Per questo una donna su cinque smette di lavorare (Dati Inapp – Rapporto Plus – 2022) quando diventa mamma.
Nell’ottica del cambiamento epocale che stiamo intraprendendo e che vede la parità di genere come uno degli obiettivi più importanti per l’inclusione e la sostenibilità sociale, uno strumento importante a disposizione delle aziende è la certificazione della parità di genere sulla base degli obiettivi indicati dalla prassi UNI/PdR 125:2022.
E anche l’Italia sta seguendo il cambiamento culturale in atto.
A tutto maggio, secondo i dati del Dipartimento per le Pari Opportunità riportati da Il Sole 24 Ore, hanno acquisito la certificazione della parità di genere 305 imprese.
Sempre secondo la stessa fonte, Accredia, l’ente italiano di accreditamento che abilita gli organismi a rilasciare la certificazione, rivela che l’attestato è stato attribuito a oltre 1.300 sedi aziendali o siti produttivi.
Q-Aid è accreditata presso Accredia per la certificazione della parità di genere e, certa che un mondo più sostenibile parta anche dall’uguaglianza di genere, vuole accompagnare le aziende virtuose nel percorso di transizione sociale verso la certificazione della parità di genere. I benefici per le aziende sono molteplici: oltre al miglioramento della performance aziendale, la certificazione fornisce alle aziende, tra le altre cose, un esonero dal versamento di una percentuale dei contributi previdenziali, un punteggio premiale per la concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti ed un punteggio aggiuntivo nella partecipazione ai bandi pubblici.
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